Quando la Madre Determina il Carattere del Figlio

Psyco

 

Ad ogni nascita di un figlio affiora per i genitori un sapere antico e a volte, potrebbero ripetere inconsapevolmente gli stessi comportamenti e le stesse azioni dei loro genitori anche quelli che hanno generato dispiaceri e che hanno giurato a se stessi di non ripetere mai. Portare attenzione alle emozioni, auto osservarsi per scoprire il bisogno che celano, può aiutare a capirsi e capire di più i comportamenti.

 

La relazione che lega una madre a un figlio maschio è molto intensa, ma a volte la madre inconsciamente potrebbe modellare e manipolare la vita del figlio agendo sui sentimenti. In ogni donna possono coabitare diversi tipi di madre, sono poi la personalità, la sua storia, il ruolo del partner a far emergere una tendenza rispetto a un’altra. Lo psicanalista Alain Braconnier ne descrive cinque tra i più diffusi.

 

1.La madre amorevole. Ammira suo figlio su cui proietta il suo ideale maschile, emana una grande forza capace di generare nel figlio una profonda sicurezza in sé che gli permette di affrontare senza timore le sfide della vita. Il figlio andrà alla ricerca di una donna che potrà prendere il posto di sua madre, che lo guiderà nelle scelte e che lo guarderà sempre con lo stesso sguardo meravigliato e adorante. Le speranze di quest’uomo di solito resteranno fatalmente deluse e le sue relazioni si susseguiranno senza mai trovare la partner idealizzata.

 

2.La madre iperprotettiva. Prolunga il più possibile l’esclusività del legame col figlio e alterna atteggiamenti contrapposti: a volte è protettiva, inquieta, ingrandisce i pericoli e si agita, altre invece, trasmette tutto il suo calore materno confortando eccessivamente e riempiendo di attenzioni. Il figlio tenderà a crescere nell’ansia, proverà sensi di colpa e avrà difficoltà a lasciarsi andare nelle relazioni affettive.

 

3.La madre distante. Incapace di comprendere le emozioni e i bisogni del figlio, vive nel timore di sbagliare e di farlo soffrire, con il risultato che lo farà sentire amato poco e male. Da adulto potrebbe avere una visione cinica dell’amore e della sessualità, ripetendo nel rapporto con la donna la stessa distanza affettiva vissuta con la madre.

 

4.La madre castratrice. Che ne sia o meno cosciente, è in guerra con gli uomini e vuole tenerli sotto controllo. Per la psicanalisi, è una donna che vuole il fallo, cioè il potere solo per sé. Dominatrice, autoritaria, pretende che tutto vada secondo le sue idee e i suoi desideri. In ogni momento, in modo più o meno velato, ricorderà a suo figlio che è lei a decidere tutto e ad avere sempre ragione. Una volta diventato uomo tenderà ad essere dominato dalla compagna. Tuttavia, alcuni, quando si sentono troppo attaccati nella loro mascolinità o derisi, potrebbero diventare violenti, verbalmente o fisicamente, nell’intento di vendicarsi di tutte le umiliazioni subite.

 

5.La madre comprensiva. Definita da Winnicott sufficientemente buona, è prima di tutto, una madre serena con se stessa e non proietta su suo figlio ideali irraggiungibili. Rispetta i bisogni del bambino, non è ansiosa, né alla ricerca dell’appagamento di se stessa tramite lui.  Le sue fonti di soddisfazione non sono solo la famiglia, ma sono varie e i figli non sono la sua unica ragione d’essere. Sa ascoltare senza essere invadente e possessiva. Ama il figlio, rispetta i suoi sogni e lo lascia libero di scegliersi la propria vita e la propria compagna. Questo tipo di madre genera austima e fiducia nelle proprie capacità, sicurezza in se stesso e capacità di costruire sane e durature relazioni interpersonali gratificanti.

 

Orietta Matteucci

 

 

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