Aiuto mio figlio non mi ascolta!

Aiuto mio figlio non mi ascolta!

 

A volte noi genitori, assorbiti dalle molteplici incombenze quotidiane, non riusciamo a dedicare anche solo pochi minuti di tempo ad ascoltare con pazienza nostro figlio.

 

Aiuto mio figlio non mi ascolta! Cosa fare?

 

Cambiare un comportamento può essere complicato, perché è legato a modi familiari appresi durante la propria infanzia e che si ripetono senza rendersene conto. Quando l’incomunicabilità frequente, fatalmente potrebbero insorgere problemi e disturbi anche gravi. In questo caso è sempre preferibile rivolgersi ad un professionista con una formazione psicologica umanistica pluralistica integrata con esperienza nell’Approccio Sistemico Relazionale.

 

Alcuni esempi di come si può bloccare la comunicazione:

 

Per esempio abbiamo chiesto al bambino di mettere a posto i giocattoli e quando andiamo nella sua stanza notiamo che non ne ha messo a posto neppure uno. Allora un poco contrariati, gli diciamo:

 

-o sei pigro o sei un perditempo, tuo fratello è più bravo di te! (valutare e giudicare)

-stai proprio facendo di tutto per non mettere a posto i giocattoli (interpretare, leggere nel pensiero)

-ti stai comportando come un bambino di due anni, anziché come uno di 5! Sai che è tuo dovere mettere a posto i giocattoli! dovresti renderti conto che per metterli a posto ci vogliono pochi minuti. La cosa migliore che potresti fare è quella di gestire meglio il tuo tempo (dare soluzioni, consigli, svalutare)

-non sei l’unico a cui non piace mettere a posto i giocattoli, anche a me non piaceva, sei un bambino capace e vedrai che quando l’avrai fatto capirai che è una cosa facile (sostenere e consolare eccessivamente)

-credi che mettere a posto i giocattoli sia troppo difficile? Quanto tempo ci hai dedicato? (indagare, dubitare)

 

Aiuto, mio figlio non mi ascolta! quali emozioni potrebbero aver originato le nostre parole?

 

Nostro figlio si sentirà svalutato, incapace di trovare soluzioni da solo. Triste e incompreso perché suo fratello è più bravo e più amato. Proverà vergogna perché non è considerato un bravo bambino, sensi di colpa e paura di perdere il nostro affetto. E potrebbe anche provare rabbia e rifiutare il cibo, fare capricci, prendersela con un peluche o con se stesso.

 

Aiuto, mio figlio non mi ascolta! Cosa fare?

 

Le emozioni sono come la bussola della vita e determinano i nostri comportamenti. Per questo è importante saper ascoltare empaticamente cioè con il cuore e con il cervello quel che ha da dire in quel momento. Mostrare sincero interesse cercando con pazienza di entrare nei suoi panni per comprendere meglio stato d’animo, desideri, progetti e se desidera essere aiutato.

 

Questo tipo di ascolto genera comunicazione positiva ed efficace, autostima, sicurezza in se stessi, lo aiuterà a capirsi e capire gli altri. Crescendo imparerà a costruire sane relazioni gratificanti e durature e a considerare i genitori e la famiglia una base sicura dove condividere gioie e delusioni.

 

Orietta Matteucci

 

 

I commenti sono chiusi.