Baby consumatori infelici

Baby consumatori infelici. Molti bambini hanno tutto e sono baby consumatori infelici a causa dei genitori che li riempiono di giocattoli.

baby_consumatore_infeliceLo rivela un rapporto dell’Unicef, commissionato dopo che le Nazioni Unite avevano classificato i bambini della Gran Bretagna come “i più infelici” del mondo industrializzato. Questo  a causa anche dei fenomeni di bullismo e della mancanza di interazioni familiari.

Agnes Nairn, l’autrice del rapporto, ha intervistato centinaia di bambini in Gran Bretagna, Spagna e Svezia per interrogarli su cosa li rende felici. Negli altri Paesi il consumo compulsivo è quasi assente e i bambini preferiscono passare il tempo con amici e genitori in attività all’aria aperta.

In Gran Bretagna invece i genitori sono accusati di utilizzare la televisione come baby sitter  e compensare con beni materiali l’impossibilità di dedicare del tempo ai propri figli.

Eppure nel settembre 2008, per combattere il grave fenomeno del bullismo la rete televisiva britannica Channel 4 e il portale sociale Bebo hanno creato un sito web dedicato agli adolescenti dando loro la possibilità di aprire blog e forum di discussione sull’argomento.

Troppi risultati positivi non ci devono essere stati se tre anni dopo, nella notte di follia nel quartiere Hackney di Londra dello scorso 7 agosto, ben 240 minorenni su 796 sono stati protagonisti di atti di vandalismo, di violenza e di furti.

Nei tribunali i giudici se la sono presa con le famiglie e le parole di uno di loro, Elizabeth Roscoe, hanno colpito molto l’opinione pubblica  costringendo la Gran Bretagna a fare seriamente i conti con il crollo della famiglia assente in fatto di educazione e vigilanza dei figli.

In Italia le cose non vanno meglio, perché anche qui abbiamo baby consumatori infelici bambini ricoperti di giocattoli e insoddisfatti, si stanno conquistando il titolo di ribelli e tiranni.

Le leggi del consumismo hanno effetto anche sul bambino e generano il lui ansia, competizione e insoddisfazione, perché a renderlo felice non sono i regali, ma il tempo trascorso con i genitori e con gli amici.

C’è da dire che i bambini fin da molto piccoli, iniziano ad affermare la propria individualità soprattutto attraverso i capricci per testare l’autorevolezza dei genitori e quando dicono ‘lo voglio!’ in realtà vogliono dire ‘io esisto!’ E se non ottengono ciò che desiderano, ecco giù pianti e strilli che si sprecano tanto che diventa difficile fare finta di niente. Il passo a diventare baby consumatori infelici è breve

Siamo sempre più assorbiti dalle mille incombenze quotidiane e dalla vita frenetica, come non cadere nella trappola?

L’unica strada per aiutare i bambini a crescere bene appare quella di non dare peso ai loro strilli, magari distraendo la loro attenzione verso aspetti curiosi della realtà che li circonda, interessandosi ai loro giochi, creando la gioia dell’attesa del dono, limitando l’uso della televisione e mettendo in campo ogni altro tentativo che si ritenga utile, ma che non sia originato dalla paura del loro pianto o dai sensi di colpa per avere trascorso molte ore lontano da loro. In altre parole prestare loro attenzione e ascolto.

In fondo il bambino vive nel qui e ora. I suoi desideri sono per lui grandi e impellenti, ma durano poco, non è necessario dedicargli tante ore, bastano pochi minuti, ma di qualità creando un rapporto esclusivo e cogliendo anche l’occasione per introdurre quelle regole di disciplina che è in grado di capire.

Perché proprio delle regole, spiegate, date con fermezza e dolcezza allo stesso tempo, ha bisogno il bambino per sentirsi amato, rispettato, compreso e non di soddisfare i capricci che possono poi diventare cattive abitudini, e trasformarsi nell’adolescenza e nell’età adulta nelle varie espressioni di disadattamento quali il bullismo, l’anoressia, la cultura dello sballo e altro ancora.

orma

Baby consumatori infelici

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