Capricci e austostima. I bambini fanno capricci per attirare l’attenzione, ne conseguono problemi di autostima che possono condizionare tutta la loro vita.
I problemi di autostima nei bambini possono condizionare tutta la loro vita, ecco perché è opportuno prestare ascolto a quanto ci stanno dicendo, osservarli per comprendere il loro stato d’animo, l’emozione che stanno provando in quel momento e il bisogno che vogliono soddisfare. Progetto Comunichiamo PositivaMente.
Sarebbe molto bello relazionarsi con i bambini come facciamo con gli adulti, perché sono in grado di comprendere bene ciò che vogliamo dire. Facendo così li aiuteremo a sviluppare l’autostima, il senso di responsabilità e la capacità di risolvere i problemi. Spesso ciò non avviene, perché li limitiamo alla sfera di bambini che non sono in grado di comprendere ciò che vogliamo dire o ai quali è permesso tutto.
Un esempio che può capitare nella normale vita quotidiana. Dobbiamo andare al lavoro o a svolgere qualche incombenza e dobbiamo lasciare il bambino alla nonna, alla baby sitter, o al papà. Naturalmente ci dispiace lasciarlo perché è ancora piccolino e allora, per evitare che pianga, ci allontaniamo in punta di piedi, senza farci vedere e senza salutarlo.
Cosa può accadere? Che trascorsi pochi minuti il bambino comincia a guardarsi attorno smarrito cercando la mamma, non la vede, il più delle volte scoppia a piangere e chi è con lui magari fa finta di non capire, o minimizza, consola eccessivamemte, ecc.
Il piccolo, ovviamente, in questi casi continua a piangere, perché per lui la sua mamma è sparita, non è andata via, è proprio sparita…e cerca di attirare l’attenzione in ogni modo, pure facendo capricci. Da qui si innesta un meccanismo che fa pensare che il bambino si sta dimostrando irragionevole e troppo esigente, così scattano punizioni, che generano nel bambino un senso di allontanamento emotivo ancora più profondo e capace di minarne l’autostima.
Naturalmente crediamo di far bene lasciando il bimbo senza salutarlo quando ci allontaniamo, ma in realtà non c’è nulla di peggio per lui.
È sempre meglio salutare il bambino e rassicurarlo che staremo via il tempo necessario per fare la tale cosa, anche rischiando di scatenare subito un pianto. Essere reali, autentici, trasparenti anche quando sono ancora molto piccoli, è la strategia giusta. “Ingannarlo” è sempre una scelta sbagliata e può generare insicurezza, disorientamento angoscia. Il segnale del malessere sono proprio i capricci.
Staccarsi dalla mamma è un processo che il bimbo prima o poi dovrà sperimentare, ma ci sono piccoli accorgimenti che permettono che ciò avvenga con serenità.
- Prima di tutto riconoscere al bambino che il distacco gli suscita dispiacere, sofferenza; poi iniziare con distacchi brevi, allontanarsi per pochi minuti e ricomparire, infine aumentare gradualmente il tempo del distacco.
- Uscire senza esitazioni e senza tornare indietro, sempre mostrando il sorriso più smagliante! Il bimbo contagiato dalla serenità della mamma si tranquillizza che non sta accadendo nulla di preoccupante!
- Al rientro abbracciarlo, dire che che ci è mancato e che si è felici di rivederlo, raccontare ciò che abbiamo fatto e soprattutto ascoltare ciò che vuole dirci rimanendo in silenzio, guardandolo negli occhi, con serenità, piacere e approvazione.
Infine ricordasi che prima o poi sarà lui a salutarci prima di uscire!
Orma
Capricci e austostima. I bambini fanno capricci per attirare l’attenzione, ne conseguono problemi di autostima che possono condizionare tutta la loro vita
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