Capricci e Regole

 

Capricci_regoleCapricci e Regole. Educare i bambini la sfida da cogliere per superare la crisi della famiglia, della scuola, della società.

 

Quando un genitore ha paura di educare e di sbagliare, non solo permette al proprio figlio di tenere in pugno la situazione, ma perde di credibilità e stima che sono, invece, conseguenza spontanea di una educazione basata su amore e  rispetto reciproci.

 

 

Alcuni genitori tendono a sottovalutare i figli e i loro capricci, non ascoltano le loro emozioni, desideri, paure, bisogni, li trattano con eccessiva durezza e intransigenza con il risultato di creare prima o poi opposizione e ribellione.  Capricci e regole come farsi ubbidire

 

Altri invece, per varie ragioni, sono disposti a concedere regali pur di evitare il confronto. Non riescono a dare neppure una regola e, se pure vi riescono, poi non sanno farla rispettare.

 

In verità c’è da dire che, oltre alla personalità dei genitori e il loro vissuto, vi sono alcune circostanze che potrebbero ostacolare la comunicazione genitore-figlio, quali le molteplici incombenze quotidiane, gli orari lavorativi, la pianificazione rigida della giornata che mal si adatta ai tempi dei bambini che non hanno ancora raggiunto la cognizione del susseguirsi delle ore e dei giorni che passano.

 

Anche un cambio repentino di abitudini nella organizzazione familiare, l’ingresso nella adolescenza, il trasferimento in un’altra scuola o avvenimenti negativi rilevanti potrebbero bloccare la comunicazione e generare disorientamento e ribellione.

 

Il compito educativo dei genitori diventa molto importante a partire dai due anni e diviene particolarmente intenso e complicato fino ai quattro. In questo periodo si gettano, infatti, le basi sulle quali il bambino svilupperà la sua personalità. I bambini sfidano continuamente i genitori e cercano di esercitare su di loro e in ogni modo, controllo e influenza. Così, a volte, la situazione può sfuggire di mano con ripercussioni negative sulla crescita equilibrata e sulla costruzione delle relazioni interpersonali future.

Progetto

 

I bambini sono capacissimi di osservare attentamente i genitori e insegnanti, rilevare il loro tono di voce, il colore del viso, le posture del corpo, il lasso di tempo che intercorre tra gli ordini, le minacce e l’eventuale mancata punizione.

 

Attraverso tutto ciò capiscono perfettamente se i “loro” adulti fanno sul serio oppure se stanno bluffando.

 

Allora perché anche genitori e insegnanti non dovrebbero comportarsi nello stesso modo? comprendere le emozioni, paure, desideri, bisogni dei bambini è utilissimo per avviare un dialogo costruttivo basato si, su regole condivise, ma anche su coccole, carezze e sincero interesse ai loro problemi evitando, soprattutto, di risolverli al posto loro.

 

Risolvere i problemi dei figli significa impedirgli di sviluppare competenze attraverso l’esperienza e privarli dell’opportunità di apprendere una delle più importanti lezioni della vita. L’esperienza è la migliore maestra per un bambino: quando pattina deve cadere, fa parte dell’apprendimento!

 

Meno il bambino sarà lasciato libero di scoprire le conseguenze delle proprie azioni, più probabilità ci saranno che assumerà comportamenti che in futuro lo metteranno nei guai seri. Capricci e regole

 

Insomma, genitori e insegnanti dovrebbero sorvegliare amorevolmente i bambini a distanza, offrire le opportunità e intervenire prontamente solo se si mettono in un vero pericolo per la loro incolumità.

 

Appare chiaro che educare un bambino è un processo non divertente, non sempre facile, causa di sofferenze, richiede moltissimo tempo e sacrifici personali, ma è l’unico in grado di farlo crescere con il senso di responsabilità necessario per costruire un futuro decoroso e libero per sé e per tutti noi.

 

La Redazione

Capricci e Regole. Educare i bambini la sfida da cogliere per superare la crisi della famiglia, della scuola, della società.

 

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