Conciliare vita lavorativa e affettiva

 

vita_lavorativa_e_affettivaConciliare vita lavorativa e affettiva. Formarsi una famiglia appare come fondare un’impresa che dovrà essere operativa per almeno 15-20 anni.

 

Chi si sposa o crea una… famiglia è messo a dura prova dalle difficoltà a volte al limite della sopportazione e non c’è da stupirsi se le giovani coppie di oggi hanno poca voglia di cimentarsi nel matrimonio e nell’educazione dei figli vedendone più i danni alla propria autorealizzazione che non i lati positivi. Tuttavia conciliare vita lavorativa e affettiva è possibile.

 

Si sente spesso ripetere che la donna giovane perde i suoi anni migliori se li dedica alla crescita dei figli, togliendoli allo sviluppo professionale e al godimento del tempo libero. Ma ci si potrebbe chiedere se l’autorealizzazione professionale, l’indipendenza personale può compensare la rinuncia ai figli.

 

Secondo Jurg Willi specializzato in psicologia e terapia della coppia, infatti ‘nella crescita dei figli ci sono più possibilità di autoaffermazione, di definizione dell’identità, di creatività e di assunzione di responsabilità autonoma che non in una media attività professionale’.

 

Un autorevole parere, ma pur sempre un parere. Di certo i tempi sono cambiati e la maggior parte della giornata è assorbita dagli obblighi della vita lavorativa e ne resta ben poca per costruire una vita affettiva. Tuttavia appare chiaro che attraverso il rifiuto dell’impegno non si possono trovare nuove forme di vita familiare,  che dovrà maturare una nuova consapevolezza dei valori legati alla creazione di una famiglia, che si dovrà  considerare l’allevamento dei figli  un lavoro come tanti altri o chiedersi come è possibile conciliare vita lavorativa e affettiva.

 

Quel che appare altrettanto  chiaro è che dopo avere rimosso tabù sessuali, messo in discussione l’istituto del matrimonio, costruito contro tabù quali per esempio, aver fatto diventare i divieti obblighi e viceversa, raggiunta la libertà o quella che consideriamo tale, bisognerebbe presupporre un’intensa quanto precoce educazione alla libertà stessa di scegliere se e come vivere affetti, lavoro, amicizie nel rispetto di se stessi e degli altri.

 

C’è da considerare inoltre, che molti studi hanno confermato che  l’individuo si forma essenzialmente nel corso dei suoi primi anni di vita e che i temi irrisolti dell’infanzia riemergono in continuazione nella vita adulta e di coppia (John Bowlby).

 

La relazione del bambino con i suoi genitori ha quindi un’influenza particolarmente decisiva sul futuro della sua personalità, delle sue scelte affettive, del suo matrimonio.

 

D’altra parte formarsi una famiglia appare come fondare un’impresa che dovrà essere operativa per almeno 15-20 anni, perché dunque imbarcarsi in una rischiosa avventura senza un minimo di sicurezza e di protezione? In campo professionale sarebbe impensabile! perché correre il rischio che i figli patiscano conseguenze negative, che poi a loro volta diventati genitori, potrebbero riversare ai loro figli e così avanti per generazioni?

 

Sarebbe davvero bello spezzare quello che appare un circolo vizioso!

 

L’educazione all’affettività consiste proprio nel fatto che, grazie a una preparazione e una conoscenza adeguate, si potranno acquisire le competenze per comprendere il senso delle proprie scelte siano esse di vita lavorativa, affettiva o educativa dei figli.

 

Nell’odierna fase di cambiamento generale sarà utile dunque, dare ugualmente spazio alla razionalità e ai sentimenti.

 

Gli strumenti di orientamento in tal senso di cui si dispone sono per lo più riviste illustrate, periodici femminili, manuali i cui articoli a volte sembrano più rispondere ad interessi commerciali che non all’esigenza di divulgare in modo responsabile informazioni essenziali ed adeguate, in particolare sul “come si fa a diventare empatici, a comunicare efficacemente…

 

La teoria infatti,  non basta, è indispensabile l’esperienza pratica per gli adulti e, tramite loro, per i bambini, se vogliamo che i nostri figli siano capaci di costruirsi un futuro migliore per sé e per tutti noi.  Per approfondimenti  https://www.bambinooggiuomodomani.org/counseling-aiutare-a-aiutarsi.html

 

La redazione

 

 

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