Crescere figli responsabili o ribelli

Crescere figli responsabili o ribelli. I figli piccoli sono deliziosi e appaiono responsabili ma poi qualcosa può  cambiare e diventano ribelli

 

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Quando i figli hanno pochi mesi i genitori, di solito, sono molto affettuosi, li riempiono di coccole, hanno molta pazienza, accettano il loro modo di crescere e di fare esperienza senza criticarli, condannarli, punirli o considerarli incapaci.

 

Questa atmosfera magica pare interrompersi quando il bambino comincia a dire le prime parole, a camminare, allora sembra come se i genitori si sentissero investiti di un ruolo diverso, ritenuto forse molto più importante, quello di “insegnanti” e attaccano con  i consigli, i suggerimenti, le critiche, i paragoni. Difficilmente si mettono ad ascoltare la loro opinione, ciò che desiderano, quali  sono le loro emozioni o preoccupazioni.

 

L’apprendimento del bambino avviene come la funzione naturale del respirare, mangiare, dormire e nello stesso modo dovrebbe avvenire l’esplorazione del mondo che lo circonda e il cimentarsi nelle varie esperienze.

 

Sbagliando, magari anche arrabbiandosi o piangendo il bambino, proverà e riproverà finché non riuscirà a costruire con soddisfazione e gioia il suo gioco o raggiungere il suo obiettivo.

 

Questo meccanismo di crescita è capace di infondere fiducia nelle proprie capacità, di sentirsi compreso nella propria difficoltà e accettato così com’è, una persona non uguale ai genitori, ma diversa e unica.

 

La casa è un buon ambiente educativo: è piena di cose da toccare, odorare, manipolare e si può arricchire con appendiabiti a loro misura, contenitori per i giocattoli, pedane per accedere ai lavandini in modo che possano imparare più facilmente l’ordine, la pulizia, le regole.

 

Ciascun genitore ha le competenze naturali per essere un buon genitore e basta considerare che è poco efficace insegnare qualcosa se il bambino in quel momento non vuole apprenderla, che usare il potere può fare sorgere rabbia, risentimento, ribellione.  Far passare a tutti i costi  le proprie  idee  significa inviare  messaggi svalutanti, di sfiducia e provocare ribellioni.

 

Prepararsi adeguatamente ad affrontare il problema, ascoltare le ragioni del bambino, esporre il proprio punto di vista con calma permetterà al bambino di ragionare e di assumersi la responsabilità di accettare o rifiutare. Ma, soprattutto, imparerà che c’è il tempo per ascoltare e quello per parlare.

 

Di certo il compito dei genitori non è facile specialmente al giorno d’oggi,  in quanto richiede più  sacrifici personali che nel passato e ansia e sensi di colpa per il poco tempo che si può dedicare, sono sempre in agguato.

 

Trasmettere valori della solidarietà, tolleranza, cooperazione è fondamentale per crescere figli responsabili ed evitare che diventino ribelli per permettere loro di costruirsi giorno per giorno, quel comportamento  versatile e positivo necessario per  rispondere concretamente alle sfide che gli porrà la vita.

 

I sacrifici iniziali sono un investimento per il loro futuro, ma anche per il nostro!

Orma

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