Educare i maschi a rispettare le femmine

 

uomini_violentiEducare i maschi a rispettare le femmine. Educare  i bambini a gestire frustrazioni,  divergenze, conflitti per evitare che la rabbia sfoci in violenza

 

Uomini che odiano le donne, film a parte, l’aggressività verso le donne è in aumento e quasi il 40% degli autori delle violenze è commesso da giovani che hanno meno di 35 anni.

 

Dopo ogni femminicidio ci si interroga sul perché certi maschi arrivino ad uccidere le donne e inevitabilmente, tra le cause, si va a fare riferimento a un modello di famiglia antichissimo duro a morire. La progressiva emancipazione del ruolo femminile nella società sarebbe, quindi, alla base dell’ancestrale timore maschile di perdere la propria posizione di sesso dominante.

 

Ma non è esattamente così e basta osservare, per esempio, le culture islamiche estremiste, dove gli uomini, pur non avendo nulla da temere in termini di emancipazione femminile, sistematicamente torturano, seviziano, lapidano e maltrattano le donne.

 

Nella violenza entrano in gioco molte variabili: le caratteristiche individuali, la storia familiare, il contesto sociale di provenienza, la condizione di vita attuale, ma anche le situazioni di circostanza.

 

Appare chiaro che le cause di delitti efferati commessi da sconosciuti sono da ricercarsi nei disturbi gravi di personalità, ma anche l’ex fidanzato che uccide la ragazza che lo ha lasciato, potrebbe avere avuto motivazioni particolari, legate anche queste a un disturbo della personalità o a una qualche forma di psicosi. Alla base del gesto del marito che uccide moglie e figli e poi si suicida, ci potrebbe essere una grave forma di depressione, che porta dapprima il soggetto a decidere di sopprimere sé stesso, ma anche a pensare che non può lasciar vivere le persone che più ama in un mondo così ingiusto e crudele.

 

Il problema dunque, non è l’emancipazione delle donne, il problema è l’aggressività alla base della quale ci sono rabbia, paura e un insieme di variabili che andrebbero analizzate caso per caso. Missione Bambino Oggi…Uomo Domani

 

Infine, c’è da dire che se un individuo si sente fortemente frustrato e vuole sfogare la sua rabbia, difficilmente sceglierà di farlo su un campione di box, piuttosto sceglierà qualcuno più debole di lui e una donna, un bambino, un anziano rappresentano le vittime ideali.

 

Come evitare che l’aggressività si trasformi in violenza grave?

 

Educare i maschi a rispettare le femmine e i più deboli, educare alla genitorialità, è la profilassi psicologica che appare più idonea, educare dunque precocemente i bambini a riconoscere la paura e la rabbia, a gestire le frustrazioni, le divergenze, i conflitti per evitare che sfocino in violenza durante la vita adulta. E qualora occorra chiedere aiuto e sostegno. Progetto Comunichiamo PositivaMente

 

La redazione

 

Educare i maschi a rispettare le femmine

 

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