Empatia salva il mondo

Empatia salva il Mondo. Siamo alla bancarotta morale ma l’empatia salva il mondo
empatia_salva_il_mondoMolti giovani stanno crescendo disorientati senza i canonici punti di riferimento della famiglia e della scuola.
Gli adulti hanno le loro esigenze, la propria vita da vivere e il diritto di viverla bene. Molti bambini non si accorgono dei bisogni dei genitori e dei loro insegnanti e spesso sono disubbidienti, nascono divergenze e conflitti.
Si può trovare il modo di gestire il comportamento del bambino quando è inadeguato o ostacola la realizzazione di un  bisogno di un altro, ascoltandolo sinceramente per comprenderne le ragioni e giungere ad un accordo che soddisfi entrambi.
Promuovendo fra i giovani i principi di un rapporto interpersonale efficace, umanistico, li aiuteremo a diventare bravi genitori, insegnanti, lavoratori, dirigenti capaci di riconoscere i propri bisogni e rispettare quelli degli altri.

Studiare per migliorare la qualità della propria vita e raggiungere il benessere economico non basta, è necessario acquisire anche la saggezza per condurre la propria vita in modo corretto e responsabile verso se stessi e verso gli altri.
A prova di ciò ci sono in  aumento stress, malattie psicosomatiche, espressioni di malessere, di disadattamento giovanile  che insorgono sempre più precocemente.

 

Nella nostra società in cui prevalgono potere e ricchezza o perlomeno ne prevale il desiderio, che appare ridotta alla bancarotta morale, quel che potrebbe aiutare a recuperare i valori umani è l’empatia.

Empatia salva il Mondo. L’empatia è quella capacità di comprendere cosa sta provando l’altro, riconoscendo le proprie emozioni, mettendo da parte le preoccupazioni e i pensieri personali, escludendo ogni inclinazione affettiva personale di simpatia, antipatia, per concentrarsi sulla comprensione dei sentimenti e bisogni fondamentali dell’altro.
L’empatia è diversa dalla simpatia che è la capacità di esprimere e di vivere lo stesso sentimento dell’altra persona. Per fare un esempio, un medico difficilmente può fare una diagnosi clinica efficace se soffre insieme al paziente. Mentre può davvero aiutarlo solo comprendendone i sentimenti e le sofferenze senza esserne sopraffatto, cioè solo se lo ascolta attivamente e lo osserva empaticamente. In altre parole saper mettere in relazione il cuore con il cervello.

 

Molti studi sono stati fatti sull’empatia, fondamentali, sia quelli pionieristici di Darwin sulle emozioni e sulla comunicazione mimica delle emozioni, sia quelli recenti sui neuroni specchio scoperti da Giacomo Rizzolatti, che confermano che l’empatia non nasce da uno sforzo intellettuale, ma è bensì parte del corredo genetico della specie, una competenza che può essere attivata.

A volte si fa un uso improprio dell’empatia. Un esempio sono la pubblicità e la psicologia del commerciante, che prevedono l’uso  della ragione rivolta a comprendere le aspettative e i desideri del cliente, non con l’intento empatico di fare ciò che è meglio per lui, ma per manipolarne, in qualche misura, la mente fino al punto di produrre in essa il bisogno di acquistare.
Oppure quando certi media, seguendo la logica di audience egoistica e competitiva, mandano in onda talk show televisivi ammantati di buonismo, ma che celano  indifferenza nei riguardi dei sentimenti  degli spettatori e dei protagonisti della trasmissione.
Qualcuno ritene che l’interconnessione globale tra i giovani e non solo, che si sta realizzando grazie a Internet, sia l’espressione di una coscienza empatica che si sta sviluppando, anziché un fenomeno di semplice socializzazione.

 

La socializzazione attraverso i social network è  diversa dall’empatia e cela il bisogno di entrare in relazione con gli altri perché ci si sente profondamente soli e incapaci di costruire veri rapporti.

Che fare dunque?  le giovani generazioni appaiono più aperte alle novità, al pluralismo culturale, al lavoro di equipe e rappresentano le fondamenta della società, se vogliamo davvero costruire un domani migliore, possiamo partire da loro, aiutarli, fin dall’infanzia attraverso  genitori e insegnanti, a sviluppare una comunicazione empatica ed efficace che permetta di gestire le frustrazioni, le difficoltà e gli inevitabili conflitti della vita quotidiana.

Bambino Oggi…Uomo Domani Onlus sta realizzando nelle scuole elementari un progetto con l’intento di avviare, con genitori e insegnanti, un processo comunicativo basato sull’ascolto empatico dei bambini e che saranno in grado di continuare poi da soli con i figli,  il partner,  i colleghi, il dirigente.

Orma

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