Figli adolescenti genitori disorientati

Figli adolescenti genitori disorientati. I genitori dei figli adolescenti sono chiamati ad assumere la non facile posizione di chi sta dietro e non davanti come accadeva prima.

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Come passare dal ruolo di madre che tutto sa e che tutto fa, che sente quello che il bambino sente, come rinunciare al ruolo di guida e di protettrice quando nel mondo esterno vi sono mille pericoli? come rinunciare a quel potere totale che ha permesso di accudire e coccolare un figlio bambino?

 

Dalle neuroscienze ci viene la conferma che lo sviluppo cognitivo-emotivo di un figlio che parte dalla nascita è tanto più sano e armonico quanto più la madre riesce a creare quel certo stato di sintonizzazione emotiva che fa piacere a entrambi. Tuttavia accade che alle soglie dell’adolescenza, da un giorno all’altro, il figlio consideri questa capacità di anticipare e provvedere alle sue necessità più un ingombro e una limitazione della sua libertà che un vantaggio, più un vincolo che una risorsa. Molti adolescenti infatti, dichiarano che si sentono invasi e controllati da madri impiccione e incapaci di farsi i fatti propri. Dal canto loro le madri si disorientano e pensano di non capire più il figlio che all’improvviso appare come uno sconosciuto e gestire questa fase della crescita a volte può essere non solo complicato, ma anche molto doloroso.

 

Alcune donne si perdono letteralmente nell’amore del figlio, magari per lenire inconsciamente antiche ferite nate nell’infanzia o come conforto per relazioni coniugali insoddisfacenti, infelici. Si sentono disorientate e spaventate quando i loro figli mettono in atto strategie di ribellione e separazione a volte anche in modo plateale.

 

Non è facile aiutare una mamma che soffre per la separazione e la crescita di un figlio, non è facile aiutarla a comprendere che ciò cui si trova di fronte non è un non amore, ma semplicemente una sana e fisiologica fase della crescita di cui il figlio ha bisogno per imparare a capire chi è, a diventare se stesso e ha bisogno di stare lontano dalle ansie e dalle aspettative materne. Tutto ciò comporta demarcare confini e ambiti che potrebbero non essere chiari ad entrambi. Alcune mamme che non ce la fanno a vivere serenamente il distacco, possono anche ammalarsi di depressione o di qualche malattia più o meno sconosciuta, quasi a dire al figlio se non vuoi starmi vicino per amore, fallo almeno per compassione!

 

Numerosi studi scientifici a livello internazionale indicano che il ruolo della madre nella crescita del bambino è fondamentale per lo sviluppo  degli schemi relazionali che adotterà nel futuro. Ma le madri sono sole? i padri quando entrano in scena? È proprio in questo passaggio dall’infanzia all’adolescenza, quando verso i tre anni di età il bambino dovrebbe cominciare a uscire dal naturale stato di simbiosi con la madre, che i padri dovrebbero entrare in scena favorendo le esplorazioni dei figli nel mondo esterno, mettendo regole condivise e verificando che la crescita del corpo e della mente avvenga in modo sano. Ma il compito dei padri non finisce qui! Contemporaneamente dovrebbero dedicarsi a coccolare la donna di cui si sono innamorati, che è stata assorbita così intensamente dal ruolo di mamma da provare nel distacco un vuoto interiore, facendola sentire sempre importante e desiderabile. Riprendere a progettare ciò che era stato accantonato per iniziare una nuova fase, ricca e piena di possibilità anche per il rapporto di coppia consolidandolo e rendendolo duraturo.

 

Orma

Bibliografia. Psicologia Contemporanea ed. Giusti

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