Genitori scelgano programmi TV appropriati per i bambini

ParsiGenitori scelgano programmi TV appropriati per i bambini. Davanti alla televisione bisogna essere i governanti dei nostri bambini


Questo l’appello alla responsabilità della psicologa Maria Rita Parsi a un incontro su “Televisione, buona o cattiva maestra” presso l’ Università LUMSA di Roma.
Una brillante Parsi ha riflettuto amaramente sugli effetti che la televisione ha sui bambini, soprattutto se non è “spiegata”.‘La TV è un mezzo potente – ha continuato la Parsi – e va usato con saggezza di scelte e con tempi definiti e non accelerati’.
Lo spunto dei casi d’attualità che via via hanno coinvolto Sarah, Yara e le gemelline svizzere scomparse dopo il suicidio del padre, ha permesso alla psicologa di chiedersi se veramente i programmi che li indagano siano un bene per l’audience che li segue.
Già il mass mediologo Marshall Mc Luhan aveva presente quello che i teorici della comunicazione chiamano “effetto scia”, ovvero il rischio che la sovraesposizione mediatica a ricorrenti tematiche della stessa natura possa indurre a comportamenti virtuosi o devianti e generare casi di emulazione.
Nel caso di un delitto, anzi di delitti ripetuti, il messaggio è pericoloso, specie se commentato da opinionisti televisivi vacui e inappropriati. La possibilità che persone instabili possano prendere spunto per agire malamente c’è tutta – ha continuato la Parsi. E a partire da Sarah l’effetto a scia si è presto materializzato. 

 

Maria Rita Parsi ha stigmatizzato poi alcuni programmi TV che non sono adatti ai bambini per i contenuti o per il ruolo “da finti adulti” loro riservato. E giù una lista che comprende Uomini e donne, l’Isola del famosi, Grande fratello da un lato, e  Ti lascio una canzone e il suo omologo Io canto dall’altro.

 

 

La Parsi lucidamente ha concluso che tutto questo è possibile perchè si accende il televisore senza pensare a quello che si vede. E se si pensa, talora si potrebbe decidere di spegnere l’ammaliante ma a volte inquietante specchio della Televisione. Chissà quante logiche di programmazione non propriamente virtuose salterebbero sotto la spinta del crollo di ascolti.

 

 

“Ma attenti a non fare di tutta un’erba un fascio perché la televisione è anche Benigni che recita la Divina commedia o spiega l’Inno nazionale … Si può quindi scegliere con discernimento, anzi, si deve!” ha concluso la Parsi per poi rispondere alle domande di un vasto uditorio di studenti e di docenti.

 


LUMSA – AREA COMUNICAZIONE
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