Giovani Generatori di Valori

 

Giovanni_MazzitelliGiovani Generatori di Valori.  Giovanni Mazzitelli è un giovane che riesce a darsi da fare ogni giorno, che afferma – io voglio – ma nel rispetto di tutti.

 

La Missione della Onlus è quella di costruire insieme un mondo migliore senza violenza, degrado, corruzione, in cui  i valori umani ed etici siano percepiti come cardini di un’esistenza libera e decorosa per tutti. Missione

 

Siamo convinti che potremo raggiungere la nostra finalità con il sostegno, in particolare, delle nuove generazioni. Per questo ogni anno individuiamo un giovane “Generatore di Valori” la cui vita sia condotta all’insegna dei valori umani quali la tolleranza, la solidarietà, la cooperazione, l’empatia, il rispetto degli altri e della natura e che diffonda tale stile di vita attraverso l’arte.

 

Giovanni Mazzitelli è stato insignito “Generatore di Valori” del 2013 e lasciamo a lui raccontare di sé.

 

Mi è sempre piaciuto ascoltare i consigli di mia madre e mescolarli agli istinti che mi partivano da dentro, ma non sempre è stato facile.

 

Sono cresciuto abbastanza serenamente e un giorno, quando avevo solo 13 anni, decisi che avrei intrapreso la carriera cinematografica.

 

Non sapevo bene cosa avrei fatto, forse l’attore, il regista, lo sceneggiatore. L’unica cosa che m’importava era stare nel mondo del cinema per poter rivivere e far vivere ad un pubblico, piccolo o grande che fosse, le stesse emozioni che avevo sentito io, in una notte d’inverno.

 

Una comunissima notte, se non fosse stato che quella notte, vidi il film che mi avrebbe cambiato la vita per sempre.

 

Non ricordo bene il titolo, ma ricordo benissimo le emozioni che è riuscito a farmi vivere.

 

Quelle emozioni mi hanno insegnato cosa si prova a parlare di me stesso, dei miei sogni, dei miei progetti e ad ascoltare quelli degli altri. Per questo mi sento di affermare che, non c’è nulla di più eccitante ed istruttivo del confronto tra due persone che hanno il coraggio di mettere a “nudo” i propri sentimenti.

 

Mi hanno abituato a credere che la formazione scolastica sia tutto nella vita, un tappa necessaria per stemperare gli “umori” di casa, per darsi un tono magari dicendo ai parenti “mio figlio è laureato”.

 

Invece, quel che è più importante nella vita, a mio parere, è saper gestire le emozioni, farmi guidare da loro nel seguire le passioni, per crescere e sviluppare i miei interessi senza frenare nulla, per costruirmi un futuro decoroso.

 

Costruirmi il futuro come un “piccolo imprenditore” di me stesso. Non fraintendetemi non sono uno di quelli che vive in una “villa sulle nuvole” e si è dimenticato la “catastrofe” degli ultimi anni, spread compreso.

 

Sono uno di quelli che riesce a darsi da fare ogni giorno, uno a cui piacciono le sfide. Uno che ha capito che se c’è una regola da seguire, quella regola si chiama, “io voglio”, ma sempre nel rispetto dei diritti degli altri e dell’osservanza dei miei doveri.

 

Gli spartani erano trecento, il loro punto di forza era il coraggio e si sono fatti  stimare per la loro etica e rigore morale.

 

Ogni anno la scuola forma gli studenti, ma poi, non tutti hanno la capacità e il coraggio di superare gli ostacoli e di accettare le sfide che la vita pone. La prima fra tutte è sconfiggere un nemico che abbiamo creato e che coviamo in noi, “l’ottundamento” della mente.

 

Io ho cercato di combatterlo con tutto il mio impegno, investendo energie positive e facendo sacrifici, convinto che solo così potrò raggiungere pienamente la libertà di fare le mie scelte con serenità e chiarezza.

 

A diciannove anni non avevo voglia di fare molte cose, sognavo di fare l’attore, sapevo però che sarebbe potuto rimanere un sogno. Per questo ho completato il mio curriculum scolastico laureandomi in scienza della comunicazione. Oggi mi occupo di regia e sceneggiatura e qualcosa di buono ho iniziato a farla. Di certo ancora non sono noto e altrettanto di certo non so se potrò continuare a fare sempre questo lavoro, ma la cosa non mi spaventa molto, perché fa tutto parte del gioco della vita: imparare per conoscersi e conoscere di più gli altri, il resto verrà da solo.

 

In conclusione credo che, nella vita, la passione e tutte le emozioni semplicemente scritte su di un pezzo di carta non abbiano la stessa valenza di quelle che si sprigionano quando prendo un caffè con una persona e la guardo negli occhi.

 

Ed è questo messaggio sulla centralità dell’uomo, che voglio trasmettere attraverso i miei film e nell’ultimo “Solving” ho voluto mettere l’accento sulla grave, a volte drammatica, crisi che sta attraversando la piccola e media imprenditoria, crisi che coinvolge inevitabilmente a cascata anche molti giovani che vogliono avviarsi al lavoro.

 

Giovanni Mazzitelli

Biografia

 

La Redazione

 

 

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