Lettera di un padre a Bambino Oggi… Uomo Domani

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Lettera di un padre a Bambino Oggi… Uomo Domani

Un padre che ha partecipato ai nostri laboratori ha scritto una lettera per dire che “Il rapporto con i nostri figli è uno dei pochi tesori che ci restano come genitore ed è un peccato sprecarlo! So che dipende da me e se dipende da me ce la devo fare”. Dal 2010 abbiamo offerto nelle scuole a genitori e insegnanti l’opportunità di partecipare a laboratori per sperimentare e sperimentarsi sull’ascolto empatico e la comunicazione efficace. Il nostro obiettivo è quello di promuovere il benessere psicofisico individuale e sociale puntando fortemente sulla padronanza da parte di ciascun individuo delle Life Skills indicate nel Documento WHO’93. Tale padronanza permette di interagire con se stessi, con gli altri e con il Pianeta che ci opsita in modo appropriato. Tutto ciò renderà migliore la vita affettiva, lavorativa e sociale. La partecipazione dei padri non è consistente come potrebbe esserlo, ma quando partecipano lasciano il segno! Per questo con vero piacere pubblichiamo la lettera.

 

Lettera di un padre a Bambino Oggi… Uomo Domani. Prima Parte

 Gentile Orietta Matteucci,
le scrivo perché ci tengo ad esporle il mio pensiero sul lavoro che state svolgendo con noi genitori nelle scuole dei nostri figli. Mi sono avvicinato agli incontri con un misto di diffidenza e presunzione credendo che fosse l’ennesima lezione sul rapporto genitori figli che non avrebbe aggiunto alcunché a quelle che erano già le mie conoscenze ed esperienze. Già dopo il primo incontro ho realizzato che c’era qualcosa di diverso, convinzione che si è rafforzata in seguito, soprattutto con la grande capacità e affabilità dei professionisti nella relazione di aiuto nel condurci nel viaggio più difficile che un essere umano possa compiere e cioè quello attraverso se stesso. Pensavo che ci avrebbero introdotto nell’esplorazione della psiche e dei comportamenti del bambino e invece hanno puntato il dito su di noi, spostando il baricentro del problema o meglio ribaltandolo dai soliti schemi che ci vengono propinati vuoi dalla televisione, vuoi dai numerosissimi esperti che trovi dovunque. “Ma come?! Sono venuto a parlare dei problemi dei miei figli e questi parlano di me?! Boh!”

 

Lettera di un padre a Bambino Oggi… Uomo Domani. Seconda Parte

Gli incontri che si sono susseguiti sono stati per quanto mi riguarda di un intensità e di un interesse che non mi sarei mai immaginato: si è parlato dell’interruzione degli automatismi, abbiamo descritto le nostre emozioni facendo nel contempo agganci con il nostro passato, si è sperimentata l’empatia con i nostri figli cercando di andare a scovare nel nostro cervello emozioni analoghe a quelle dei nostri piccoli sino a condividerne con loro gli stessi sentimenti, provando a veicolarli instaurando un canale di comunicazione. A cosa mi è servito tutto ciò? Ho capito una cosa fondamentale e cioè che, differentemente da ciò che afferma Nanni Moretti nel film “Caro Diario” e cioè: “Il dottore ha detto che dipende da me e se dipende da me già so che non ce la farò”, io mi sento di affermare che: “So che dipende da me e se dipende da me ce la devo fare!”  Il rapporto con i nostri figli è uno dei pochi tesori che ci restano come genitore ed è un peccato sprecarlo!

 

Lettera di un padre a Bambino Oggi… Uomo Domani. I buoni propositi

Prima, al termine della giornata andavo a letto con un forte sensazione di frustrazione e di rimorso perché guardando i miei bimbi mentre dormivano pensavo che fosse stata l’ennesima giornata “persa”, non essendo riuscito a dargli l’amore che meritano, ora vado a letto con il cuore in pace. GRAZIE DI VERO CUORE!

Antonio Istituto Comprensivo Mahatma Gandhi

 

 

 

 

 

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