Quando l’ansia da prestazione è delle donne

Differenza_uomo_donnaQuando l’ansia da prestazione è delle donne. E’ il momento di abbandonare vecchi tabù, l’ansia da prestazione è anche al femminile! di Valentina De Maio

 

Nell’immaginario collettivo tale patologia si associa soprattutto al genere maschile, in maniera erronea. Recenti ricerche e sondaggi sull’argomento, infatti rilevano che una donna su cinque ne soffre e che potrebbe diventare uno dei nuovi nemici della coppia. La donna, al pari dell’uomo, può vivere il sesso in maniera problematica, ma ciononostante, l’argomento sembra ancora un mondo sommerso. Generalmente gli uomini vivono tale défaillance come un’impotenza generalizzata alla propria identità di maschio, invece il non appagamento femminile è considerato spesso più “normale”, complice l’idea che le donne vivano il sesso con minor enfasi e bisogno. Come se  le donne non avessero bisogni e desideri, e/o la voglia di sperimentarsi e sentirsi appagate, anche sessualmente. Nella donna, l’ansia da prestazione si manifesta come un blocco della risposta sessuale, con un meccanismo più psicologico che fisico: accade quindi che si riesce a portare a termine il rapporto, seppur con un senso di disagio. Le motivazioni sottostanti sono molteplici, ma in particolare, la paura di non riuscire ad eccitarsi e a raggiungere l’orgasmo: proprio per questo il rapporto viene vissuto con l’unico obbiettivo di arrivare all’apice del piacere. Questo impedisce di vivere la naturalezza dell’atto, creando ansia e nervosismo, con conseguenti reali problemi nel raggiungimento del piacere, il che non fa altro che generare ulteriore frustrazione. In questo modo si viene a creare un vero e proprio circolo vizioso in cui l’atto sessuale diventa una sorta di competizione libera da qualsiasi componente emozionale.

 

 

Questa totale focalizzazione sulla prestazione, tuttavia porta la donna a far prevalere la parte razionale su quella emotiva, impedendole di lasciarsi andare e di sentire il corpo con le sue sensazioni. Il timore di non riuscire a raggiungere l’orgasmo la porta a non averlo realmente, quasi come una profezia che si auto avvera, ed ecco che l’esperienza sessuale si trasforma in quel teatro sgradevole in cui si diventa spettatori della propria performance: si controllano  le emozioni e si analizza il proprio modo di fare l’amore con gli occhi freddi e distaccati di un giudice pronto a criticare ogni dettaglio; in questo modo si annientano la naturalezza, la spontaneità e la voglia di rilassarsi e lasciarsi andare, fattori fondamentali per una buona sessualità.  L’insicurezza è probabilmente un fattore che incide molto su tali comportamenti che poi si traducono nella paura di perdere il partner, di deluderlo o di non essere all’altezza delle sue aspettative. È fondamentale considerare la  relazione mente- corpo nella misura in cui il nostro stato interiore possa palesarsi in ogni occasione. E’ opportuno, forse, far luce su problematiche legate ad aspetti di sé suscettibili di conflitto, quali una bassa autostima, l’inesperienza e inconsapevolezza sessuale, il non sentirsi desiderabili e all’altezza delle aspettative proprie e dell’altro.

 

 

Inoltre  l’ansia da prestazione può essere correlata anche a una scarsa conoscenza della propria “mappa erotica” e della propria risposta sessuale. Molto spesso può subentrare in seguito ad un’esperienza difficile per motivi casuali o situazionali, a volte è associata a vicende sentimentali complesse oppure quando sull’intimità di coppia si sentono gravare aspettative e significati, come il desiderio di maternità. Gioca un  ruolo  fondamentale anche la nostra cultura portavoce della necessità di “essere all’altezza” di aspettative sociali e parametri prestazionali che poco si legano alla natura istintiva ed emozionale dell’esperienza sessuale. Tale ansia infatti può interferire con ogni tipo di attività erotica e manifestarsi in qualsiasi momento della vita di coppia o essere circoscritta alla fase di incontro con un nuovo partner ma in ogni caso, limita la possibilità di relazionarsi o vivere serenamente un rapporto, stabile o  occasionale che sia. La sessualità è lasciarsi andare, è amarsi, fidarsi dell’altro e soprattutto costruire quel delicato rapporto tra corpo e mente che permette di vivere al meglio ogni cosa, anche il sesso. E’ importante essere in contatto con ciò che si prova per capirne il senso e affrontare il problema senza il timore di sentirsi giudicati, solo così ci si potrà sentire liberi di potersi “abbandonare” nelle braccia del partner.

 

 

Valentina De Maio

 

Quando l’ansia da prestazione è delle donne. E’ il momento di abbandonare vecchi tabù, l’ansia da prestazione è anche al femminile! di Valentina De Maio

 

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