Quanto nutriamo la nostra intimità?

nutrire_intimitaQuanto nutriamo la nostra intimità? Ma quali sono le differenze fra universo maschile e quello femminile? di Valentina De Maio

 

Quando si parla di intimità tra uomo e donna la prima cosa che viene in mente è l’effettivo atto sessuale; in realtà, però, esistono diverse situazioni che possono connotare un rapporto intimo in una coppia.

 

Ad esempio gli sguardi, la prima e vera seduzione nei confronti dell’altro, e poi le coccole, le carezze, che ci permettono di ‘assaporare’ il partner, facendo in modo di realizzare una crescita lenta e graduale del piacere. Succede così che, esplorando il corpo del partner sessuale, si ha modo sia di provare una maggiore esperienza di piacere, sia di percepire emozioni nuove dentro di noi.

 

Si tratta di dare valore e spazio a quei famosi preliminari, molto spesso dimenticati. Nello specifico consistono in quell’insieme di pratiche erotiche ed effusioni di natura sessuale che non è detto si risolvano necessariamente in un rapporto completo, ma piuttosto in un contatto erotico che include svariati atti sessuali con esclusione della penetrazione vera e propria o in una ‘buona’ preparazione ad essa. Si nutrono di sguardi e parole eccitanti pronunciate con un tono di voce caldo, carezze e abbracci, massaggi e strette erotiche, baci diffusi e tutto ciò che può essere utile per raggiungere un alto grado di stimolazione sessuale reciproca.

 

Ma quali sono le differenze tra universo maschile e femminile?

 

Nel famoso libro ‘Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere’, si sottolinea come le differenze tra uomo e donna siano abissali. È così anche per i preliminari? L’opinione comune vorrebbe l’uomo poco incline alle coccole, diretto alla ricerca di stimoli forti, esplicitamente pronto al sesso, forse per un’atavica tendenza alla procreazione. Invece l’approccio femminile potrebbe essere considerato meno genitale rispetto a quello maschile nel senso che la donna sarebbe più delicata e meno vogliosa, meno pronta e più lenta nell’intimità. Oltre ad essere un fattore temporale c’è anche una tendenza diversa al piacere ed al lasciarsi andare.

 

Tutti questi fattori culturali hanno da sempre influenzato le immagini e le credenze sociali dell’essere maschio e dell’essere femmina, soprattutto rispetto ai ruoli e alle attività sessuali. Da qui si comprende che le donne e gli uomini hanno risposte eccitatorie differenti e che i preliminari hanno un valore e un significato assolutamente discordanti. Quando due persone non si conoscono i preliminari sono più diffusi, all’inizio c’è sempre più voglia di scoprirsi, ma anche più timore ad andare subito ‘al sodo’, mentre invece una coppia stabilizzata pensa che dedicarsi ai preliminari sia una perdita di tempo.

 

Niente di più sbagliato! Per ogni coppia i preliminari rappresentano il tempo per conquistarsi e riconquistarsi, stuzzicarsi, sedursi, provocarsi, baciarsi e coccolarsi. Proprio per questo li possiamo considerare come le fondamenta del sesso, le cui forme potranno esser vissute tanto più in modo fantastico quanto più solide saranno le basi cui si poggiano.

 

Tutto questo si può ben inserire in un concetto più ampio che riguarda la variabile tempo, ossia: “quanto si è disposti a dedicarsi all’altra persona?”. In una società sempre più frenetica che impone ritmi sempre più ossessivi, si tende spesso alla fretta, che inevitabilmente porta all’anorgasmia e all’eiaculazione precoce.

 

Il sesso, invece, chiede tempo e attenzione, nel senso che le emozioni forti ed intense si sperimentano solo allontanando qualsiasi forma di fretta. Tutto ciò che diventa fugace porta con sé frustrazione ed incomprensione e un certo grado di insoddisfazione. Allora, impariamo a prenderci il nostro tempo, il tempo giusto per dedicarsi a noi stessi e all’altro per assaporare insieme la passione in modo completo.

 

Valentina De Maio

 

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