Sogni e incubi dei bambini

Sogni e incubi dei bambini. Principesse, fatine, mostri popolano i sogni dei bambini ed esprimono le loro emozioni

 

 

sogni_incubi_dei_bambiniPrincipesse, fatine, mostri, animali fantastici popolano sogni e incubi dei bambini a volte piacevoli e divertenti altre spaventosi fino al punto di turbarli e svegliarli.

 

Belli o con incubi attraverso i sogni bambini elaborano i fatti accaduti durante la giornata, le emozioni che hanno vissute e l’esperienza che ne hanno fatta.

 

Possono esprimere le prime frustrazioni di un loro desiderio oppure le sofferenza per le tensioni per esempio tra i loro genitori o per l’aggressività da parte di un compagno di scuola.

 

Sogni e incubi dei bambini dunque possono aiutare a capirli di più  e i genitori possono aiutarli a esprimerli ascoltandoli attentamente senza ridicolizzare, minimizzare o drammatizzare ciò che raccontano, sia esso piacevole che spiacevole.

 

Attraverso il racconto il bambino esprime le sue paure e i suoi desideri e in ogni caso possiamo sempre abbracciarlo e coccolarlo senza dovere dare tante spiegazioni che potrebbe forse non capire.

 

In questo modo gli dimostriamo che gli vogliamo bene così com’è, che lo proteggiamo e lo sosteniamo mentre lui si muove nel suo difficile compito di conoscere se stesso e il mondo che lo circonda di giorno e di…notte.

 

A volte il sogno è popolato da incubi specialmente nell’età delle domande e dei perché cui naturalmente vorrebbe delle risposte chiare e precise e che non sono sempre così facile da dare.

 

I mostri che lo inseguono potrebbero rappresentare i suoi primi sentimenti negativi come la sua invidia per il nuovo fratellino, sentimenti che magari i genitori tendono a reprimere o colpevolizzare e che lui scarica nel sogno in modo creativo.

 

Che fare? Di certo possiamo rassicurarlo dicendogli che ciò che è spaventoso esiste solo nella sua fantasia e non nella realtà.

 

Lasciare poi che esprima liberamente i suoi sentimenti di rabbia e di gelosia, magari scaricando la sua tensione su di un pupazzo o una bambola e mostrarsi comprensivi  dicendo “lo so bene che il tuo fratellino ti fa arrabbiare, ma appena si addormenta vengo a giocare con te”.

 

Quindi provare a mettersi nei suoi panni dicendogli “non ti piace che io dia il latte al tuo fratellino, vero? È vero che mi tiene lontano da te, ma farò in fretta e ti prometto che quando si addormenta ce ne stiamo insieme da soli io e te”.

 

In questo modo il bimbo si sentirà accolto e considerato, potrà così cominciare ad accogliere e considerare anche gli altri diversi da lui e a costruire la fiducia in se stesso e nei genitori.

 

Crescendo imparerà a costruirsi soprattutto quel comportamento versatile e positivo necessario per affrontare le richieste e le sfide che gli porrà la vita quotidiana.

Orma

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