A proposito di Vergogna e Pudore

 

Ogni giorno leggiamo di sconvolgenti atti criminosi commessi in ogni ambiente e senza distinzione di classe sociale. Recente la scoperta di una chat shock di un magistrato pedofilo, che va tristemente ad unirsi ai tanti indicibili atti consumati da religiosi e da altri individui fuori e dentro le mura domestiche  di violenza indicibile.

 

Ogni giorno leggiamo di gravi fenomeni di corruzione, di ingenti ricchezze nelle mani di pochissime persone, mentre moltissimi muoiono di fame e di malattie.

 

Sembra che nessuno di questi individui sia capace di provare vergogna per le gravi azioni che commette.

 

Cos’è la vergogna? La vergogna è un’emozione dolorosa, universale, legata al rapporto con gli altri. Nasce dalla paura di perdere la faccia, di fare brutte figure. Provare vergogna ha importanti funzioni a livello sociale. Chi si vergogna mostra, in pratica, di condividere certe regole e valori del contesto in cui vive anche se le ha momentaneamente infrante.

 

Cos’è il senso del pudore? Il senso del pudore è un sentimento, cioè quella capacità di provare sensazioni ed emozioni in maniera consapevole. Si comincia a percepire con l’arrivo della pubertà. Non si limita solo all’ambito sessuale, ma a tutto ciò che riguarda l’incontro e il confronto con l’altro.

 

Senso del pudore e vergogna sono strettamente correlati e molte persone oggi appaiono fondamentalmente incapaci di provare entrambi.

 

Perché certi individui non si vergognano? Forse, perché la disapprovazione sociale dei loro atti, in definitiva, è debole e manca la certezza della pena. Ma non è solo per questo. Stiamo assistendo alla caduta, mattone dopo mattone, del senso del pudore con la complicità di trasmissioni trash, marketing e media. Sembra stia diventando la normalità esibire il proprio corpo e molte persone tendono a costruirsi una identità di genere fortemente modellata a valorizzare eccessivamente il proprio aspetto esteriore, anziché ancorare saldamente il proprio valore a competenze concrete e a qualità morali interiori. I giovani sono le principali vittime di questo stile di vita esibizionista, individualista, in continua competizione e consumismo di oggetti, emozioni, corpi, dove ciascuno pare crogiolarsi nell’auto indulgenza.

 

Quale futuro lasceremo alle nuove generazioni?

 

Lo sviluppo della vergogna e del senso del pudore sono influenzati dai processi di apprendimento sociale: stili di educazione genitoriale e scolastica, norme e regole sociali, pressioni di gruppi religiosi, politici, ecc. Emozioni e sentimenti sono capaci di cambiare il nostro stato d’animo e le nostre azioni. I rapporti tra ragazzi e ragazze oggi si sono così modificati al punto che, per essere “in”, non appena si conoscono subito passano a fare sesso con il pericolo di dissociarlo dall’affettività. Dire grazie e per favore è considerato da alcuni perfino da sfigati, mentre evadere leggi e ignorare doveri e diritti degli altri è da furbi. In questo scenario, fatalmente, vengono a mancare loro alcuni momenti essenziali per la costruzione della propria identità nel rispetto dei valori etici.

 

Dove ci porterà tutto questo? e cosa possiamo fare? Come più volte indicato su questo sito, è possibile cambiare rotta e avviarsi verso l’evoluzione etica della specie umana, promuovendo per esempio, a partire fin dalla prima infanzia, l’acquisizione delle capacità emotive, sociali e cognitive e lo sviluppo dell’intelligenza emotiva utili per riconoscere e gestire le emozioni, l’effetto che fanno su se stessi e sugli altri al fine di costruire sane relazioni in ogni ambito della vita quotidiana. Va da sé che queste competenze dovranno essere apprese prima dagli adulti a partire da genitori e insegnanti in qualità di guardiani delle generazioni future.

 

 

Orietta Matteucci

 

 

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