Il Bambino Ipercompetitivo

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La competizione è innata,  ma se esasperata può diventare negativa e minare le relazioni interpersonali.

 

Due casi estremi e opposti: Giulia è molto competitiva a scuola prende i voti più alti, si sente superiore a tutti e rischia di farsi odiare dai coetanei, Marco dice sempre di si, evita i conflitti,  rischia di farsi schiacciare dagli altri e diventare vittima di bullismo. Il desiderio di primeggiare, pur essendo naturale, può portare in taluni casi a prevaricare sugli altri, a diventare egocentrici, indifferenti e spregiudicati di fronte alle loro esigenze.

 

La pressione psicologica esercitata attraverso TV, giornali, film, social, potrebbe creare nelle persone confusione e distorsione riguardo il proprio saper essere generando una competizione spregiudicata. Il progresso della teccnologia, della scienza, della comunicazione hanno portato nel giro di pochi anni grandi cambiamenti, ma la crescita etica della specie umana e lo sviluppo dei sani valori della tolleranza, solidarietà, cooperazione per il bene comune non è stato altrettanto veloce.  Alcuni genitori vivono in una competizione continua reagendo alle inevitabile sconfitte in modo eccessivo. Riversano le loro frustrazioni sui figli e li spronano a primeggiare ad ogni costo con il rischio di aumentare in loro narcisismo, aggressissività  e di generare stress e disadattamenti. Tutto ciò renderà ai bambini ipercompetitivi complicato interagire in modo costruttivo con gli altri e costruire sane relazioni interpersonali.

 

Ecco 5 modi per aiutare un bambino a sviluppare autostima, sicurezza in sé e il senso di responsabilità necessario per fare le sue scelte in libertà e per scongiurare il rischio che possa diventare ipercompetivo.

 

1.lodare  solo quando effettivamente compie un’azione davvero meritevole

2.ascoltare empaticamente per comprendere i suoi stati d’animo, come vive le sue interazioni con gli altri e aiutarlo a sviluppare le abilità chiave per la vita.

3.Evitare di spronare eccessivamente all’agonismo illudendolo e illudendosi che diventerà un campione

3.Aiutare a sviluppare autocontrollo e disciplina orientando anche verso sport individuali come, per esempio, il nuoto o le discipline orientali tipo karatè, kung fu, tai chi. Anche il gioco di scacchi può essere un alleato prezioso. In seguito se lo vorrà potrà fare sport in squadra.

4. Intervenire con fermezza in caso di capricci avviando un dialogo costruttivo in cui evidenziare lati positvied errori

5.comprendere emozioni e stati d’animo evitando di giudicare, interpretare, sopravvalutare, indagare per trasmettere accettazione per quello che è e non per quello che noi vorremmo che fosse.

 

Orietta Matteucci

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