Bambini italiani sempre meno autonomi

 

Bambini_accompagnati_a_scuola_in_autoBambini italiani sempre meno autonomi. Bambini italiani sono meno autonomi negli spostamenti rispetto ai coetanei inglesi e tedeschi

Bambini italiani sempre più sedentari. I bambini italiani sono meno autonomi negli spostamenti rispetto ai coetanei inglesi e tedeschi

 

Vanno a scuola in auto accompagnati da un adulto, raramente con i mezzi pubblici. Sono i bambini italiani. Sono molto meno autonomi negli spostamenti rispetto ai loro coetanei tedeschi e inglesi.
A rivelarlo i risultati di una ricerca condotta dall’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc–Cnr) di Roma, che ha partecipato, unico partner italiano, all’indagine dal titolo “Children’s Independent Mobility”.

 

Si tratta di una ricerca promossa dal Policy Studies Institute (Psi) di Londra, che ha coinvolto 18 paesi. I dati attualmente disponibili consentono un confronto fra Italia, Regno Unito e Germania. I dati italiani sono pubblicati sul sito http://www.lacittadeibambini.org/ricerca/allegati/Report%20italiano1.pdf

 

I firmatari della ricerca condotta presso Laboratorio di psicologia della partecipazione infantile dell’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle ricerche (Istc–Cnr) di Roma sono Alfredo Alietti,  Daniela Renzi, Monica Vercesi e Antonella Prisco.

 

“La mobilità infantile è uno degli aspetti che ha maggiormente risentito della grande trasformazione dell’ambiente urbano, con ricadute negative sul benessere e sullo sviluppo psico-fisico. L’autonomia di spostamento dei bambini italiani nell’andare a scuola si è ridotta, passando dall’11% nel 2002 al 7% nel 2010, mentre l’autonomia dei bambini inglesi è al 41% e quella dei tedeschi al 40%”, spiega Antonella Prisco, ricercatrice dell’Istc-Cnr. “Per il tragitto di ritorno, soltanto l’8% dei bambini italiani lo compie da solo, a fronte del 25% dei coetanei inglesi e del 76% dei tedeschi. Il divario di autonomia con gli altri paesi sul percorso casa-scuola permane ampio anche per i ragazzi delle medie inferiori: il 34% degli italiani, contro il 68% dei tedeschi e il 78% degli inglesi”.

 

In Italia è scarso l’utilizzo del mezzo pubblico rispetto a quanto avviene in Inghilterra e Germania.
“Mentre per i bambini non ci sono differenze tra Italia e Inghilterra, 3% per entrambi i Paesi, in Germania la percentuale sale all’8”, aggiunge Daniela Renzi, ricercatrice dell’Istc-Cnr. “Maggiori differenze si hanno invece per la scuola secondaria, dove l’Italia resta ferma al 3%, l’Inghilterra passa al 25% e la Germania arriva addirittura al 64%,: probabilmente per l’efficienza dei servizi pubblici, ma forse anche per maggiore fiducia dei genitori”.

 

Questo è quanto emerge dai due questionari somministrati, uno per i bambini e ragazzi dai 7 ai 14 anni e l’altro per i loro genitori, a un campione di circa 800 soggetti residenti in centri urbani di varia dimensione demografica, collocazione geografica, caratteristiche urbanistiche ed economiche: Roma, Bari, Guidonia Montecelio (Roma), Desio e Misinto (Monza-Brianza).

 

“La possibilità di muoversi in autonomia da parte dei bambini”, conclude Prisco, “permette l’esperienza fondamentale del gioco, aiuta a prevenire sovrappeso e obesità, ad acquisire maggiore sicurezza, autostima e capacità di interagire, rafforza i legami con le persone che abitano nel proprio quartiere e a sviluppare un senso di identità e responsabilità, riducendo i sentimenti di solitudine durante l’adolescenza”. Il Laboratorio Istc-Cnr promuove da anni ai bambini delle scuole primarie l’iniziativa ‘A scuola ci andiamo da soli’, parte del Progetto internazionale ‘La città dei bambini’.

di Chiara Finotti
http://www.lacittadeibambini.org/ricerca/allegati/Report%20italiano1.pdf

 

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