E ora andiamo all’asilo. Ilaria Sacchetti, mamma versatile e creativa, dedica il suo tempo libero a scrivere suggerimenti per agevolare la sana crescita dei figli.
E ora andiamo all’asilo è il nuovo libro di Ilaria Sacchetti che segue “E ora togliamo il pannolino?” e contiene suggerimenti “piccoli”, che potrebbero apparire, in alcuni casi anche scontati, ma di certo sapere come metterli in pratica, può essere di sostegno e di conforto.
Oggi i genitori sono assorbiti dalle mille incombenze quotidiane, la vita è scandita da ritmi in stile quasi manageriale, che lasciano davvero poco tempo per le relazioni familiari.
La mattina e la sera sono i momenti più complicati da gestire, i primi perché le lancette dell’orologio sembrano correre impazzite, i secondi perché si rientra a casa stanchi e, a volte, anche nervosi.
Ben vengano dunque consigli e qualche trucco per non perdere la pazienza e per mettere in campo anche l’ironia utile per riuscire a superare al meglio gli ostacoli che genitori e figli troveranno lungo il cammino.
Con il solito garbo e fermezza Ilaria, affronta l’inserimento nella scuola materna, che riveste un ruolo decisamente fondante nel processo di crescita del bambino.
Infatti, dovrà imparare a interagire con gli altri bambini, con figure di riferimento diverse dai genitori, rispettare e adattarsi alle regole e se tutto ciò avverrà in modo costruttivo potrà serenamente sviluppare le sue potenzialità, scoprire se stesso, il mondo che lo circonda e conquistare l’autonomia, soprattutto quella affettiva.
Potrà sembrare strano parlare di perseguimento dell’autonomia affettiva da parte di un bambino così piccolo, ma proprio se imparerà a non dipendere affettivamente potrà diventare libero nella vita e libero di amare bene senza condizionamenti.
È ormai più che noto, che la qualità delle cure che i genitori forniscono al proprio bambino ha una forte influenza sul suo benessere psico-fisico fino al punto che, se risultano essere inadeguate, possono rappresentare l’origine di numerose situazioni di disagio. Capricci e autostima
La qualità nelle cure genitoriali è associata all’apprendimento e alla gestione delle emozioni da parte del bambino. Se le cure risultano essere disorientanti, evitanti o disorganizzate, possono rappresentare l’origine di numerose situazioni di malessere più o meno gravi che, fatalmente, si ripercuoteranno nelle successive fasi di crescita. Per esempio, nel periodo dell’adolescenza, i giovani potrebbero essere più frequentemente esposti a eventi traumatici, sviluppare angoscia e mostrare una certa difficoltà ad affrontare i problemi della vita quotidiana, magari chiudendosi in se stessi o ad affrontarli prevaricando l’altro.
Da adulti, potrebbero essere più propensi a ricercare conforto nel cibo (bulimia nervosa) o a rifiutarlo (anoressia) o nelle sostanze (forme diverse di dipendenza), a vivere le relazioni in maniera conflittuale, a confondere il sesso con l’affetto e altro ancora.
Appare, dunque, chiaro che il ruolo fondamentale dei genitori è quello di fornire una “base sicura” ai propri figli, nella quale possono sempre rifiugiarsi in caso di bisogno, favorendone il distacco e l’acquisizione di una progressiva autonomia. Potrà apparire complicato, ma “comunque mantenete la calma” indica Ilaria Sacchetti nel suo libro – E ora andiamo all’asilo –, “perché con la costanza, la pazienza e i metodi adeguati riuscirete a rendere entusiasta dell’asilo anche il piccolo più capriccioso e restio” e a farlo crescere sano.
Orietta Matteucci
E ora andiamo all’asilo. Ilaria Sacchetti, mamma versatile e creativa, dedica il suo tempo libero a scrivere suggerimenti per agevolare la sana crescita dei figli.
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