I Briganti di Cartore contro il femminicidio

 

Foto2_Briganti_CartoreI Briganti di Cartore contro il femminicidio. Le donne facciano fronte alla violenza con coraggio, determinazione, ma anche educando i figli all’onestà.

 

Nei giorni scorsi nel Liceo Statale Benedetto Croce di Avezzano, il gruppo teatrale I Briganti di Cartore ha messo in atto uno spettacolo teatrale sotto la regia di Giuseppe Ranucci e con l’accompagnamento musicale del maestro Massimiliano Stefanelli. L’evento è stato organizzato dal Prof. Isaia Cipollone e magistralmente coordinato dalla professoressa Laura Bizzarri.

 

I Briganti di Cartore alla presenza del preside prof. Francesco Gizzi, dei docenti e degli studenti, hanno voluto sostenere la lotta contro il femminicidio,  la violenza sulle donne e sull’universo di dolore e di umiliazioni che le donne subiscono ogni giorno.

 

“I briganti di Cartore”, ha informato Ranucci, “sono divenuti tali dopo la spedizione dei Mille e l’unificazione d’Italia, fase storica in cui le condizioni di vita furono segnate da un sensibile peggioramento nel ceto rurale del meridione a causa dell’aumento dei prezzi, delle tasse e per altre cause. La loro amatissima regina, Maria Sofia Wittelsbach-Borbone, incoraggiò le donne a rivendicare la libertà delle leggi, degli usi, della Religione, e attraverso il suo esempio, vogliono esortare le donne di oggi a far fronte alla violenza maschile con coraggio, determinazione ma anche educando i figli all’onestà, al rispetto dei diritti delle donne e all’osservanza dei propri doveri”.

 

Tra i partecipanti all’evento, Orietta Matteucci presidente della Onlus Bambino Oggi…Uomo Domani, che ha posto l’attenzione su alcuni effetti dell’emancipazione femminile tra cui quello di avere sconvolto la tradizionale distinzione di ruoli uomo-donna. “Quel che è mancato” ha rilevato la presidente della Onlus, “è la parallela evoluzione del ruolo maschile. L’uomo, infatti, non era pronto ad accogliere la vera identità femminile, in particolare il nuovo potere, che potremmo definire contrattuale, delle donne nel rapporto di coppia e ciò ha provocato, in alcuni casi, frustrazioni, aggressività, molestie arrivando perfino al femminicidio. Inoltre, c’è da dire anche che la donna ha sempre avuto una maggiore capacità di intuire emozioni e comportamenti, mentre per molti uomini comunicare le proprie emozioni è un terreno ancora quasi sconosciuto. A volte però, alcune donne, forse nell’intento di difendersi o nell’illusione di stimolare comportamenti positivi, utilizzano questa capacità per svalutare, umiliare, svilire l’uomo, il partner anche davanti ai figli mentre, invece, sarebbe bello se venisse usata per avviare un dialogo costruttivo basato sull’ascolto, sul riconoscimento delle emozioni e sui reciproci modi di comunicarle”.

 

“Appare chiaro che è il caso di riflettere su queste e altre dinamiche”, ha concluso la presidente, “e di avviare a partire dall’infanzia, un’educazione alla parità dei diritti, ma anche dei doveri e all’utilizzo della complementarietà dei ruoli uomo-donna anche quale antidoto contro la sopraffazione fisica e morale. Riconosco che può apparire complicato, ma tuttavia è anche semplice, perché è come imparare una nuova lingua. E questo è l’obiettivo del Progetto Comunichiamo PositivaMente in atto da alcuni anni per offrire, gratuitamente nelle scuole, a genitori e insegnanti l’opportunità di partecipare a corsi di comunicazione articolati su esercitazioni pratiche. Imparare a guidare un auto facendo pratica di guida o imparare a comunicare efficacemente facendo pratica di comunicazione, il principio è lo stesso”.

 

 

La Redazione

 

I Briganti di Cartore contro il femminicidio. Le donne facciano fronte alla violenza con coraggio, determinazione, ma anche educando i figli all’onestà.

 

da http://www.prismanews.net/in-scena/

 

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