Perdere la pazienza e arrabbiarsi

Perdere la pazienza e arrabbiarsi. Perdere la pazienza e arrabbiarsi con i figli a volte capita senza una vera ragione

 

perdere_la_pazienzaA qualunque genitore piacerebbe che il proprio figlio facesse quello che gli si chiede. Ciò spesso non accade e perdere la pazienza ed arrabbiarsi  è normale che sia così.

Prima di tutto c’è da dire che i bambini piccoli che ci appaiono teneri, simpatici, meravigliosi, sono nella realtà testardi, egocentrici, spesso ribelli e passare il tempo con loro è decisamente sfiancante.

Premesso ciò, pensare di vivere il rapporto con i figli in modo sempre sereno e senza difficoltà è come pensare a un’utopia. Infatti si può dire che il confronto delle personalità comincia con la nascita del bambino e, di solito, dura fino alle soglie dell’età adulta, a volte anche per tutta la vita. Questo confronto è fatto di litigi, ribellioni, frustrazioni, incomprensioni ed è normale che i genitori sentano messo il loro ruolo educativo in discussione ed è normale  perdere la pazienza e arrabbiarsi.

I momenti cruciali della giornata sono la mattina quando ci si deve preparare ad affrontare la giornata e il distacco può apparire doloroso, la sera quando la stanchezza può rendere nervosi e può impedire di dedicare l’attenzione che i figli richiedono.

I sensi di colpa scattano implacabilmente, come fare a non perdere la calma? Cosa accade durante la sgridata? Il genitore può pensare che il figlio è insopportabile, che fa finta di non sentirlo e che sarebbe meglio dargli un ceffone, mentre il bambino può essere impaurito dall’espressione della rabbia sul viso del genitore, pensare di essere un incapace, che non il papà o la mamma non gli vogliono più bene.

Come esprimersi con sincerità, chiarezza e soprattutto senza ferire?

Prima di tutto riconoscere di essere arrabbiati ed accettare di esserlo, poi se possibile, allontanarsi per qualche istante, contare lentamente fino a 10 o fare qualsiasi cosa che possa aiutare in brevissimo tempo ad allentare la tensione, tornare sulla ‘scena’ abbassando quanto più possibile il tono della voce ed evitando parole offensive. Dopo la sgridata dare un segnale positivo che rassicuri il bambino che anche se ha fatto arrabbiare non deve avere paura che l’amore per lui possa essere diminuito.

Sdrammatizzare è un ottimo segnale, aiutandosi magari con esempi dal mondo delle favole. I bambini vivono benissimo nel mondo della fantasia ed accettano con facilità una mamma arrabbiata come un orco se dopo l’orco si trasforma nella fata che gli vuole bene.

Inoltre, se vogliamo essere ascoltati bisogna essere disponibili per primi, anche se si è stanchi, ad ascoltare i figli, infine dare regole, poche, ma farle rispettare usando un tono fermo e deciso, poche parole per dire per esempio ‘hai 5 minuti per vestirti, dopo scatta la punizione’, spiegando nel caso il bambino sia ancora piccolo, che 5 minuti corrispondono, per esempio, al tempo per mangiare un gelato.

Di certo lo stile di vita moderno frenetico che lascia ben pochi spazi alla gestione delle relazioni affettive, lo stereotipo dei genitori schiacciati dai doveri sempre più rigidi e pressanti verso i figli pesano molto, ma siamo essere umani e per questo possiamo sbagliare! Quindi concediamoci di sbagliare, proviamo a mettere in pratica un modo di comunicare più positivo e se proprio da soli non ce la facciamo possiamo anche chiedere un aiuto ad un counsellor, un personal trainer, che ci alleni a gestire le relazioni affettive.

L’Associazione Onlus Bambino Oggi…Uomo Domani già da alcuni anni incontra i genitori nelle scuole elementari dei loro figli per offrire l’opportunità di avviare insieme un processo di comunicazione efficace che saranno poi in grado di continuare autonomamente in famiglia, nella società nei luoghi di lavoro.

 la redazione

Perdere la pazienza e arrabbiarsi


I commenti sono chiusi.