Relazioni virtuali o darsi pacche tra amici

Relazioni virtuali o darsi pacche tra amici. Navigare nel web e costruirsi relazioni virtuali o darsi pacche vere tra amici?

relazioni_virtualiNaturalmente la virtù sta nel mezzo purché gli adulti siano attenti e acconsentano di imparare qualcosa dai bambini.

Internet amica o nemica? Alcune ricerche pubblicate da Psicologia Contemporanea (n.231), evidenziano che il suo utilizzo incontrollato da parte dei giovanissimi è associato a un declino della comunicazione con i membri della famiglia, a un restringimento del numero delle relazioni sociali e a un aumento della depressione e della solitudine.

Altre invece sostengono che le chat e i gruppi di discussione rappresentano un’opportunità per la maggioranza degli adolescenti in quanto in Internet è più facile esprimersi e mostrarsi per quello che si è veramente. C’è chi evidenzia una forma di socialità lieve (Pascal Weil) e chi sostiene che le cyber-relazioni umane sono solo l’illusione di un rapporto sociale (Philippe Breton).

Appare chiaro che le relazioni umane dal vivo obbligano di fatto a una certa coerenza di comportamenti e di pensieri, mentre nel web si possono costruire relazioni virtuali e ognuno  sulla scena della vita può giocare più ruoli.

Sembra  che le cyber relazioni siano capaci perfino di far calare gli episodi di violenza quale dolorosa conseguenza di un confronto face to face tra persone, tuttavia, pur permettendo di entrare in contatto con tutto il mondo, non permettono di stringersi la mano o di darsi pacche vere tra amici e possono alimentare solitudine e stress.

Di fatto i bambini di oggi, i così detti nativi digitali, imparano a scrivere e a navigare al tempo stesso e usano il computer mediamente meglio dei loro genitori e insegnanti. Questo fenomeno si può definire un evento importante perché può alterare i rapporti di autorità aprendo nuove questioni: la distanza tra adulti e bambini genererà più controllo o più libertà? Questi bambini vivranno in una società che emigrerà verso  realtà virtuali’? cresceranno in solitudine e svilupperanno un disagio sociale?

Come conciliare sicurezza della navigazione in Internet con la loro sete di conoscenza e il naturale bisogno di rapporti sociali reali?

Prima di tutto aggiornarsi sulle nuove tecnologie anche informandosi dai figli, poi aiutarli a crescere con il senso di responsabilità delle proprie azioni, ascoltando con il cuore i loro sogni, i loro desideri, i loro bisogni, comprendendo le loro emozioni e facendole comprendere a loro stessi. In altre parole puntare su comunicazione empatica e dialogo costruttivo.

L’empatia infatti è quella abilità per la vita che permette di immedesimarsi in un’altra persona, di comprendere e vivere parzialmente l’emozione che prova in quel dato momento e di entrare in relazione con lei.

Essere empatici è il segreto, la CHIAVE che può aprire tante porte, è la chiave per costruire vere relazioni affettive, sociali e lavorative, per gestire le inevitabili frustrazioni e divergenze. In altre parole è la chiave per costruire con senso di responsabilità e comportamento prosociale un domani migliore per sé e per tutti noi.

Per quanto riguarda l’uso di Internet la soluzione più ovvia è quella di proteggere i figli da contenuti e contatti inappropriati provenienti dal web chiarendone il perché, di evitare di mettere il computer e la Tv nella loro stanza e che rimangano soli davanti ad essi. Infine favorire la ricerca di amici in carne ed ossa con cui guardarsi negli occhi e darsi il “cinque” o una pacca sulla spalla quando serve.

E’ semplice, forse non facile, ma di certo fattibile!

La redazione

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