Una Madre Sufficientemente Buona

 

madre_sufficientemente_buonaUna Madre Sufficientemente Buona. Capita, a volte, che una madre inconsciamente modelli la vita affettiva dei figli.

 

Il film “Alice non abita più qui” del 1974, è un  esempio di una delle relazioni che possono esserci tra madre e figlio.

 

Nell’ambito di una storia semplice di vita quotidiana come quella narrata nel film, la madre Alice utilizza  un linguaggio seduttivo volto a istillare nella  mente del figlio l’immagine di come vorrebbe che fosse. Il figlio è soggetto a una manipolazione, come un lavaggio del cervello, tanto che nel finale  rinuncia a realizzare il suo sogno per restare accanto alla madre.

 

La relazione che lega una mamma a un figlio maschio è molto intensa e a volte  spinge la madre a modellare, inconsciamente,  la vita affettiva del figlio.

 

In ogni donna possono coabitare  diversi tipi di madre, sono poi la personalità, la sua storia, il ruolo del partner a far emergere una tendenza rispetto a un’altra.

 

Oltre alla manipolatrice maniaca del controllo, che finge di agire per il bene dei figli, soffocante fino a spegnerne la personalità, il talento che può essere anche narcisista  considerandoli  un suo ornamento,  esistono la madre anaffettiva, fredda e pericolosa, quella che li consegna alle tate e se li dimentica,  l’abusante, la drogata, la distruttiva, l’omicida.

 

Lo psicanalista Alain Braconnier ne descrive cinque tra i tipi più diffusi.

 

1.La madre amorevole che ammira suo figlio su cui proietta il suo ideale maschile; emana una grande forza capace di generare nel figlio una profonda sicurezza in sé che gli permette di affrontare senza timore le sfide della vita. Il figlio andrà alla ricerca di una persona che prenderà il posto di sua madre e che lo guarderà a vita con lo stesso sguardo meravigliato. Ma le sue speranze sono spesso deluse, per questo le sue relazioni si susseguono rapidamente e le donne forti, indipendenti o seduttrici lo interessano poco.

 

2.La madre iperprotettiva che cerca di prolungare il più possibile l’esclusività del legame col figlio. Per questo non esita ad alternare atteggiamenti contrapposti: a volte è protettiva e inquieta (ingrandisce i pericoli, sia affettivi sia materiali, si agita inutilmente…), altre, invece, trasmette tutto il suo calore materno (lo conforta, lo riempie di attenzioni…). I suoi figli tendono a crescere nell’ansia, a provare più facilmente il senso di colpa e ad avere qualche difficoltà a lasciarsi andare nelle relazioni affettive.

 

3.La madre distante che vive nel timore di sbagliare e di fare soffrire suo figlio, ma finché lui non ne avrà decodificato l’insicurezza nascosta nel suo comportamento distaccato, si sentirà amato poco e male e, da adulto, potrebbe avere una visione cinica dell’amore e della sessualità ricreando nel rapporto la stessa distanza vissuta con la madre.

 

4.La madre castratrice che ne sia o meno cosciente, è in guerra con gli uomini e vuole tenerli sotto controllo. Per la psicanalisi, è una donna che vuole il fallo, cioè il potere solo per sé. Dominatrice, autoritaria, pretende che tutto vada secondo le sue parole e i suoi desideri. In ogni momento, in modo più o meno velato, ricorda a suo figlio che è lei a decidere tutto e ad avere sempre ragione. Diventati uomini i figli tendono a ricreare con la loro futura compagna la stessa relazione dominante – dominato e se si sentono attaccati nella loro mascolinità dalle donne, possono perfino diventare violenti, verbalmente o fisicamente, vendicandosi così di tutte le umiliazioni subite dalla madre.

 

5.La madre comprensiva è prima di tutto una madre serena che non proietta su suo figlio né attese eccessive né l’ideale irraggiungibile. Attenta ai bisogni del bambino, non è ansiosa né alla ricerca dell’appagamento narcisistico. Invecchia pensando al benessere della famiglia e le sue fonti di piacere sono varie, il bambino non è la sua unica ragione d’essere. Se ascolta suo figlio sa essere complice, mai intrusiva né possessiva. Lo ama senza impedire di amare altre donne diverse da lei. Questa madre “crea” uomini sicuri di sé, che stanno bene nella loro mascolinità e sono a loro agio con l’altro sesso.

 

Dunque, il mestiere di madre appare molto faticoso e difficile, la perfezione non esiste, ma è possibile essere una madre sufficientemente buona?

 

La risposta è si, purché la madre abbia la capacità di contenimento del bambino, di riconoscere istintivamente quando intervenire dando amore e quando, invece, mettersi da parte nel momento in cui il bambino non ha bisogno di lei.  Aiuto mio figlio non mi ascolta

 

Solo in questo modo il bambino può sperimentare la sensazione di essere lui, con i suoi desideri, a creare ogni cosa.

 

Questo tipo di esperienza è l’esperienza necessaria ed indispensabile per il sano sviluppo dell’individuo, e può verificarsi soltanto all’interno dello spazio fisico e psichico, ricevuto fin dalla nascita, che possa permettere l’espressione libera e spontanea delle sue caratteristiche.

 

La Redazione

 

Una Madre Sufficientemente Buona. Capita, a volte, che una madre inconsciamente modelli la vita affettiva dei figli.

 

 

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