Diventare empatici porta la pace nel mondo

 

empatia_guardarsi_negli_occhiDiventare empatici porta la Pace nel mondo.  Educare all’empatia è l’unico mezzo per lottare contro violenza degrado corruzione.

 

Giornali, televisione, ed esperti spesso parlano di empatia e sono più o meno concordi sull’affermare che si tratta di un importante fattore di sopravvivenza in un mondo in cui l’uomo è in continua lotta per il potere.  Perfino noti economisti di fama mondiale (J. Rifkin) affermano che l’empatia salva il mondo.

 

Ne abbiamo capito, dunque, l’importanza, ma ancora non è ben chiaro se e come si può diventare empatici.

 

Appare chiaro tuttavia, che quando abbiamo in comune con una persona emozioni, valori, obiettivi e ideali, si tratta di simpatia e che quando vediamo una persona che riesce a percepire la sofferenza di un essere umano così a fondo da aiutarlo e difenderlo anche ricevendone in cambio i classici “calci”, diciamo che è compassionevole.

 

Essere empatici invece,  è un po’ più complicato, perché entrano in gioco tre livelli di capacità personali.

 

Il primo indica la capacità di identificarsi nell’altro e di immaginarsi cosa si potrebbe provare e pensare al suo posto, la capacità, come si dice, di mettersi nei suoi panni. Questa capacità favorisce ovviamente la solidarietà e il mutuo soccorso, ma – attenzione! – in un’ottica imprenditoriale, e non solo imprenditoriale, permette di mettere in atto forme, anche molto sottili, di manipolazione.

 

Il secondo livello  si verifica quando non solo ho la capacità di identificarmi con un altro, ma ho anche quella di riconoscere il diritto di identificarsi con me, di mettersi al mio posto e di comprendere  le emozioni che provo. L’empatia è quindi reciproca, ci guardiamo negli occhi, ci sorridiamo e ci comunichiamo che siamo disponibili a rivelarci i nostri veri sentimenti e a metterci a “nudo”.

 

Il terzo livello è rappresentato dalla capacità  di permettere ad un’altra persona,  di entrare nella nostra sfera intima, come accade nelle relazioni di amicizia e d’amore quando abbassiamo, o dovremmo abbassare, le barriere.  A questo punto  nasce il desiderio che l’altro riconosca il valore di ciò che gli confidiamo, un po’ come quando nella prima infanzia  cercavamo l’approvazione negli occhi della mamma. Infine, scopriamo, tramite l’altro, noi stessi, le differenze, i diversi percorsi di vita e, fatalmente,  scopriamo anche che siamo diversi da come immaginavamo di essere.

 

Questa scoperta, da una parte arricchisce la personalità, ma dall’altra il “mettersi a nudo”  suscita la paura di essere manipolati, di perdere libertà, l’autonomia e di essere fagocitati dall’altro.  A questo punto scatta l’azione di “ voler dominare” e questo è  l’ostacolo che impedisce di diventare empatici.

 

Il “voler dominare” infatti, nasce  dalla paura di essere manipolati e dominati dall’altro, dal nostro desiderio/bisogno di dominare magari nell’illusione di difenderci e dal conseguente piacere che deriva poi, dal sentirsi potenti.   In questo giro vizioso  la comunicazione non è veritiera e, inevitabilmente,  genera incomprensioni, conflitti, abusi.

 

Il processo per divenire empatici è dunque, difficile e ne sono prova i massacri che hanno segnato la storia, soprattutto quella di tutto il XX secolo. Ma diventare empatici è possibile e necessario se vogliamo la Pace su questa terra.

 

Come fare? l’unica soluzione davvero efficace appare quella di sviluppare l’empatia sia nei bambini fin dalla nascita, formando alle competenze empatiche e prosociali i loro genitori e insegnanti,  sia nei giovani che si preparano ad entrare nella società e nel lavoro e  sia nei manager e leader che si trovano a dover comunicare in modo costruttivo (empatico) in ambienti diversi.

 

Diventare empatici porta la pace nel mondo perché  è l’unico mezzo efficace per lottare contro tutte le forme di violenza, degrado, corruzione. Questa è la Missione  della Onlus Bambino Oggi…Uomo Domani che intende perseguire realizzando il Progetto Comunichiamo PositivaMente.

 

Orietta Matteucci

(rif. Bolwby, Rogers, Tisseron, Psicologia Contemporanea)

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